DIETA O RICERCA DEL PIACERE?

Conosci la frase – la legge non ammette ignoranza?
Ignoranza nel senso mancanza di conoscenza
E Socrate diceva uomo conosci te stesso
Le persone conoscono poco di se stesse e di ciò che mangiano
Si affidano alla pubblicità, a ciò che sentono dai media
Ma questi mezzi spesso sono ingannevoli, fanno passare notizie solo per vendere prodotti
Quel che è peggio è che nessuno vuole la nostra salute, altrimenti non si venderebbero farmaci
La conoscenza, la ricerca personale, il lavoro interiore è quello che porta alla vera risoluzione di problemi
Dobbiamo imparare a conoscere ciò che mangiamo, ad ascoltare il corpo cosa vuole.
Siamo abituati invece ad ascoltare la nostra mente, che ci indirizza verso cibi che vanno a riempire i nostri vuoti affettivi.
Quando hai voglia di dolce, o bevi quel bicchiere in più, non è il tuo corpo che lo vuole, è la mente che vuole mettere un tappo là dove potrebbero uscire emozioni scomode
Prova a pensare: sei capace di essere padrona di te quando ti viene voglia di un dolce? Sei capace di fermarti ascoltare e distinguere da dove arriva quella voglia?
Amarsi è anche questo, occuparsi di se stessi consapevolmente
Se sei nell’inconsapevolezza cosa succede? Due opzioni:
– mangi il dolce e poi ti senti in colpa perché sai che ti fa male o ti fa ingrassare
– non lo mangi e ti senti in punizione, nella mancanza di qualcosa

Ci hanno abituato a pensare che ciò che ci piace ci fa male.
Ma è come dire ad un bambino non toccare quello che si rompe, lui lo toccherà e poi se si rompe e verrà punito, oppure non lo tocca ma rimane col desiderio.
Quindi che fare? non mettere l’attenzione su ciò che fa male, su ciò che va tolto, ma aumentare la conoscenza dei cibi, la conoscenza di sé e concedersi anche di toccare quella cosa di tanto in tanto consapevolmente, senza sensi di colpa, come dire al bambino “per oggi hai il permesso di giocare con quell’oggetto, non importa se si rompe”
Accoglienza con se stessi
Ci hanno insegnato a privarci dei piaceri, quando invece sono proprio i piaceri che danno senso alla vita
Dovremmo vivere sempre alla ricerca del piacere, ma quello vero, non quello che riempie vuoti di altro tipo
Mi spiego meglio
Se abbiamo un vuoto affettivo, ci sentiamo per esempio trascurati, e non prendiamo in mano questa nostra situazione per risolverla, andremo a compensare con ciò che è più facile fare, cioè mangiare qualcosa di super gustoso che ci anestetizza, pian piano ci ritroveremo dipendenti da questo atteggiamento senza rendercene conto.

Allora inizia la trafila delle diete, che significa “sono stata cattiva ho mangiato troppo o male ora mi punisco tolgo tutto (aumento la mancanza di piacere)”
Così diventa un giro vizioso, quando smetto la dieta tornerò a mangiare perché c’è quella parte di me che ha sofferto di mancanza che riprende il controllo, e allora dirò provo un’altra dieta, e così via.
Non mi accorgo che non è quella la strada, ma è la strada più semplice, non mi fa andare ad indagare cosa devo davvero guardare dentro di me. Cosa mi manca davvero? Qual è il piacere di cui ho bisogno. Questa è la vera ricerca, il vero lavoro da fare, la ricerca del piacere.

Loriana

percorsi di nutrimento consapevole NUTRIDETOX NATURAL-MENTE individuali e in gruppo